Autonomia differenziata e il “patto della crostata”

La Conferenza delle Regioni ha approvato a maggioranza (no di Puglia, Emilia Romagna, Campania e Toscana) il progetto di legge per l’Autonomia Differenziata del ministro Calderoli. Ne abbiamo parlato con l’onorevole PD Ubaldo Pagano.
DOMANDA – La Conferenza delle Regioni ha dato l’ok al progetto Calderoli.
RISPOSTA – Raramente la Conferenza delle Regioni si è espressa a maggioranza perché tutti hanno sempre rispettato il principio che le Istituzioni devono rappresentare tutto il Paese e non solo la maggioranza istituzionale pro tempore. La Destra ha rotto questo principio costringendo i loro Presidenti di Regione meridionali a fare buon viso a cattivo gioco. Da un punto di vista politico invece tutti i Presidenti del PD hanno votato contro e questo politicamente rappresenta un grande momento di chiarezza. Soprattutto la posizione di Bonaccini dell’Emilia Romagna ha sgomberato il campo da tutte le illazioni che gli erano state mosse durante la campagna elettorale per la segreteria del PD e dimostrando di essere una persona seria.
D- Cosa dobbiamo aspettarci e che idea si è fatto?
R-Temo che il Governo stia procedendo speditamente verso questo disegno scellerato di organizzazione dello Stato.
Perché se l’autonomia immaginata da Calderoli, accompagnata con codarda riverenza dal silenzio di tutta la destra meridionale, prendesse vita, ciascuna Regione sarebbe autorizzata ad avocare a sé la competenza esclusiva della sanità, dell’Istruzione e tanto altro, potendo addirittura decidere di incrementare i livelli stipendiali del personale. In cosa si tradurrebbe questo, se non in una “corsa” delle Regioni più ricche ad accaparrarsi i medici, gli infermieri, gli insegnanti migliori, o comunque tutte le unità di personale di cui abbisognano, ai danni delle Regioni meno abbienti perché semplicemente potranno pagarli di più.
D- Cosa comporterebbe l’autonomia differenziata nella nostra regione?
R- Con questo progetto di Legge le entrate dello Stato verrebbero bloccate sulle singole Regioni e servirebbero per finanziare le materie devolute. Questo significherebbe che lo Stato non avrebbe più fondi per garantire il riequilibrio delle diverse capacità fiscali regionali. La Puglia, quindi, rischia di perdere ingenti risorse per garantire gli stessi diritti e le stesse prestazioni delle aree più ricche del Paese.
D- Cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi? La maggioranza di governo reggerà al braccio di ferro compatto delle Regioni?
R-Penso siano legati da un moderno “patto della crostata” in cui ciascuno degli alleati porta a casa una propria bandiera: la Lega l’Autonomia differenziata, FdI il semipresidenzialismo e FI la riforma della giustizia (punitiva degli Organismi inquirenti). Semmai il problema è di quei Presidenti di Regione del Sud, che sono di Destra e che fanno la figura dei collaborazionisti all’esecuzione a morte delle ragioni della propria Terra.

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