Lo sport è un indicatore di felicità. Beh, forse no, ma è certamente importante in una comunità avere una rete associativa che sia in grado non solo di operare da collettore di energie giovanili (e non solo) ma anche di conseguire risultati.
Sarà pure esagerato dire che “vincere non è importante … è l’unica cosa che conta”, ma è certamente vero che ogni tanto un successo bisogna pur conquistarlo.
Al di là di chi ha vinto cosa, può esser utile lanciare un drone sui cieli della terra a corona di Bari per capire a che punto è, per esempio, la notte delle strutture sportive.
Angelo Giliberto, qualche sera fa, a corollario di un convegno sul doping nello sport tenutosi nella biblioteca D’Addosio, a Capurso, s’è espresso in termini lusinghieri sullo stato di salute dello sport in Puglia. Il presidente regionale del Coni ha detto che il movimento nel suo complesso è vivo e proattivo, che i grandi eventi (i Giochi del Mediterraneo a Taranto, un torneo internazionale di tennis a Bari) sono stati programmati, che l’impiantistica, tutto sommato, è sufficiente.
Lontanissimi i tempi in cui sotto i tendoni splendeva il calcio di Rutigliano e Noicattaro. Che vincendo vincendo s’arrampicarono in Serie C. Noicattaro conquistò anche una Coppa Italia (a Ivrea) e uno scudetto Juniores (a Sorrento). Anche nel calcio a cinque le due cittadine hanno scritto pagine importanti, con la Libertas nel paese dei fischietti e poi, in anni recenti, la A2 condivisa in qualche modo con Noicattaro. Solo ricordi. Con la Rinascita Rutiglianese retrocessa mestamente in Prima Categoria, dove raggiunge il Noicattaro. E con le strutture che non se la passano proprio bene.
Davvero singolare è la situazione di Mola. Il calcio, quest’anno, ha avuto due squadre importanti (una ha vinto il campionato di Promozione, l’altra è arrivata quarta in Eccellenza), ma ha avuto anche due stadi inutilizzati e inutilizzabili. Il “Caduti di Superga”, dopo un lunghissimo periodo di chiusura, è comunque nuovamente disponibile. L’altro stadio, invece, è tristemente iscritto nel registro delle cose perdute.
Lo stadio delle Lamie è da tempo (troppo tempo) oggetto di feroci liti. Non saremmo a Valenzano se così non fosse. Per fortuna il palazzetto di via Almirante è una preziosa valvola di sfogo per la pratica sportiva del paese. Del calcio dilettantistico neppure l’ombra ormai da più d’un decennio. Resilienza da parte del club di calcio giovanile diretto da sempre da Toni Carone. Uno degli eroi dei nostri cantoni. Come Piero Pontrelli a Triggiano, che tiene alto il blasone impolverato dello sport triggianese. Che quantomeno ha ritrovato il campo di calcio Principe di Piemonte, in attesa di ritrovare magari i fasti del volley di trent’anni fa.
A proposito di impianti sportivi rimessi a nuovo e di assenza ingiustificata di una formazione a buon livello dilettantistico (la Invictus Lam milita in Terza categoria), da citare il “Sigismondo Palmiotta” di Modugno. Palo del Colle ha uno stadio vecchio e non ha una squadra. Quello di Adelfia è stato rimesso a nuovo, fa registrare una buona affluenza di bella gioventù sul sintetico del campo comunale, ma non vi gioca una squadra dilettantistica. Casamassima, dopo alcuni anni di discreta gloria con la gestione di Francesco Palmisano, è scomparso ai radar e quello che era stato ribattezzato “Stadium” è luogo da nostalgia canaglia. A Sammichele c’è solo il futsal (e solo il PalaGravinese). A Cellamare resiste il calcio, con la New Team in Seconda.
E poi c’è Capurso. Dove, grazie ai soldi del mitico Pnrr sarà costruito il terzo impianto per l’attività indoor (oltre al PalaLivatino e al PalaPadovano sta per arrivare il PalaPeso, che sarà centro federale della pesistica) e dove lo stadio Dell’Amicizia è anch’esso centro federale. Peccato per le condizioni non proprio ottimali del “Peppino Impastato”, comunque utilizzato. E dove i club vincono: dal volley femminile che ha riconquistato la C alla stessa pesistica, tra le società più importanti a livello nazionale, fino al calcio a cinque, entrato nella A2 Élite. Per non dire del calcio a undici che, pur salvatosi ai playout in Promozione, ha conquistato il premio Giovani di valore.
Vito Prigigallo