Si scrive Hopen. Si legge contrasto alla dispersione scolastica

Si scrive Hopen. Ma si legge e traduce in contrasto alla dispersione scolastica. Un progetto finanziato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, che l’ambito territoriale n. 11 ha patrocinato con estrema convinzione, dietro sostegno congiunto dei tre Comuni che ne fanno parte (Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano). In cosa consiste? A spiegarlo l’assessore al Welfare del Comune di Rutigliano Giuliana Creatore: “La Coop Sociale Itaca, ente capofila, ha riunito in una rete di partner pubblici e privati, i soggetti che formeranno la comunità educante”.A chi rivolto? “Ad unafascia d’età purtroppo molto spesso priva di servizi di riferimento, e cioè quella adolescenziale- spiega Creatore- Il percorso promuove l’empowerment individuale e di gruppo attraverso azioni congiunte dentro e fuori la scuola. Infatti, soggetti importanti del partenariato sono appunto le scuole, che vedranno al loro interno una forma innovativa di sportello, quella di “corridoio”. Un professionista che non aspetta in un luogo fisso che ragazzi e ragazze si rechino da lui, ma che vada loro incontro. E’ proprio questo senso di accoglimento, di coinvolgimento all’interno della vita della comunità che ha reso molto semplice per noi, con i nostri rispettivi assessorati alle politiche sociali, la scelta di collaborare in parterniship all’ente proponente. Al di fuori dell’ambiente scolastico e all’interno degli spazi della comunità, l’obiettivo è promuovere il protagonismo dei ragazzi creando una relazione di fiducia fra educatore e destinatario, in un progetto che costruisca modelli positivi, porti alla condivisione dei bisogni e miri ad acquisire competenze”. Il programma prevede anche uno spazio permanente di ascolto, HOPEN HELP, in cui consulenti e professionisti saranno a disposizione di famiglie e ragazzi per confrontarsi e inervenire su argomenti come : ADHD, DSA, depressione, ansia, ritiro sociale. Valore aggiunto è stato anche il sostegno del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia, che ha visto di buon grado l’innovatività degli strumenti messi in campo per realizzare il disegno comune di promuovere processi di inclusione e ricostruzione delle reti educative famigliari e sociali. Le conclusioni: “Dal canto nostro- spiega l’assessore al Welfare- come parte politica ci auguriamo fortemente che questi strumenti diventino buona pratica, un modello replicabile anche oltre questo progetto, che siano un retaggio che volentieri lasciamo alle nostre comunità. Il nome che è stato scelto per il progetto racconta, con tutta la sua forza, la positività ad esso legata: hope, la speranza open, l’apertura, la scoperta. E ancora Hop come salto, gioco, andare oltre e Pen, la penna che racconta storie, serve ad imparare e a immaginare. Si tratta di compiere un gesto tanto scontato quanto difficile di accompagnare i sogni dei ragazzi che si affacciano all’età adulta, attraverso l’ascolto e l’incoraggiamento, il sostegno delle loro propensioni, un semplice “ci sono” nel momento in cui tutto sembra più buio. Ed è attraverso progetti come Hopen che la comunità impara a camminare e a crescere al passo di tutti”.

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