La rinascita sociale dei terreni confiscati. L’esempio di Bitonto

A marzo scorso l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) ha destinato al Comune di Bitonto, per finalità sociali, cinque terreni confiscati alla criminalità organizzata che a distanza di poco tempo vedono già una nuova vita. Il Comune, nei mesi scorsi, ha indetto una pubblica selezione per individuare le associazioni del terzo settore a cui assegnare i beni e nelle scorse settimane ha ultimato le operazioni di selezione. I terreni sono stati assegnati a due associazioni: la cooperativa sociale “Heis Alberovivo” che li utilizzerà per il progetto “Natural-mente” con l’obiettivo di realizzare un servizio di agricoltura sociale e interventi per favorire l’inclusione sociale di persone con disabilità e l’Associazione “L’Anatroccolo ODV Famiglie di disabili” che li utilizzerà per la realizzazione della proposta progettuale “Ulivi per la legalità e l’inclusione. Viviamoli insieme per la rinascita”, per la promozione di tecniche agricole sostenibili, per la produzione di prodotti biologici e per l’inclusione delle persone con disabilità.

Le associazioni firmeranno un contratto di comodato gratuito della durata di nove anni, in considerazione delle spese che l’assegnatario dovrà sostenere per la realizzazione del progetto, ed è rinnovabile una sola volta per una durata massima di nove.

«Le assegnazioni di Bitonto – spiega il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, delegata all’Agenzia nazionale per i beni confiscati – sono solo un esempio dei tanti progetti che stiamo realizzando che hanno ad oggetto terreni confiscati alla criminalità, trasformandoli in spazi di rinascita e assicurandone la restituzione alle comunità danneggiate dal fenomeno criminale».

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