Sono professionisti stimati. Ognuno ha una storia da raccontare, un ricordo da fare emergere, un “come eravamo e come siamo oggi”. Una foto, seppur sbiadita, da fare vedere. È la storia di un gruppo nutrito di ex ragazzi giunti dalla Calabria e dalla Basilicata e dalla provincia di Foggia 25 anni fa per studiare a Bari. Una città grande e soprattutto sconosciuta. Una città da scoprire, Bari. Una città da vivere. Sono gli stessi che si sono sistemati, 25 anni fa, in uno dei primi collegi, il Dell’ Andro a Poggiofranco. Lì hanno trascorso le loro giornate. Dopo 25 anni questi studenti hanno deciso di incontrarsi. Riabbracciarsi. Perché il legame con Bari e soprattutto con tutto quello che è stata l’università è ancora forte.
“Ricordo ancora il giorno preciso. Era l’ 8 gennaio 1996. Le stanze erano nuove, i materassi ancora con il cellophane”. A raccontare è Pasquale De Rosa oggi avvocato ma 25 anni fa studente di Giurisprudenza: “Il Dell’Andro fu inaugurato quel giorno all’indomani della chiusura della vecchia residenza ex Hotel delle Nazioni. Per me rappresentava l’unica occasione per poter studiare fuori casa con serenità: avevamo un alloggio nella sede dell’Università, un tesserino mensa a costi bassissimi o gratuitamente se titolari di borsa di studio. E pertanto il sacrificio delle nostre famiglie – e ricordo quello della mia premurosa madre vedova da tempo, che aveva investito tutto su di me – si completava proprio con l’intervento degli enti per il diritto allo studio, ultimo baluardo di un ascensore sociale ormai in panne”.
“Questa esperienza da fuori sede, prima esperienza fuori casa la ricordo con affetto, io ho avuto una grande forza di volontà per non deludere le aspettative dei miei genitori”. È la voce di Miriana Carparelli oggi comandante di Polizia locale – “Provenivo da una famiglia umile e numerosa, il collegio è stato luogo di confronto con miei coetanei ma anche garanzia per affrontare serenamente gli studi”.
“Il collegio ha rappresentato la condivisione di esperienze e preoccupazioni tra “fratelli” che frequentavano facoltà diverse e provenivano da paesi diversi con un reciproco arricchimento” raccontano Giusy Francioso, funzionario Agenzia Dogane e Sandro Cardone, bancario. Un racconto fiume, fatto di risate ma anche di lacrime: “Sono stati gli anni più belli della mia vita. Grazie al collegio ho avuto la possibilità di studiare: ho fatto un triplo salto avanti!” ci spiega Teresa Delfino, responsabile aziendale. Per qualcuno “un assoluto privilegio avere tante agevolazioni per studiare” racconta Giampiero che oggi di agevolazioni alle imprese si occupa per conto di un’agenzia regionale.
Non è stata una semplice rimpatriata. Anzi. “Questa reunion ha il sapore di quegli anni di formazione, riscatto sociale, degli affetti di vita e della condivisione di esperienze che sicuramente, al di là dei titoli, ci hanno reso questi persone migliori, e racchiude le sensazioni, gli entusiasmi ma anche le paure di quei ragazzi di un tempo verso una strada incognita che oggi ci è apparsa all’orizzonte”, così conclude l’avvocato Pasquale De Rosa.