Nuova vita per Villa Gallo

Da villa confiscata alla mafia a fattoria sociale con terreni coltivabili, orti sociali, laboratori di agricoltura e gastronomia tradizionale. È la nuova vita di “Villa Gallo”, 400 metri quadrati di superficie coperta più altri 4.000 metri quadri di giardino, sulla strada provinciale Triggiano – Carbonara che dieci anni fa fu affidata al comune di Capurso dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I lavori di completamento e riqualificazione dell’immobile iniziati la scorsa estate procedono speditamente e dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno, grazie al finanziamento di 1 milione di euro ottenuto dal Comune nel 2021 con il progetto “Fattore Comune” presentato all’avviso pubblico della Regione Puglia denominato “Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile”. Il progetto prevede, oltre alla riqualificazione e rifunzionalizzazione del fabbricato per il suo riutilizzo per agricoltura sociale, con spazi da destinare ad attività di laboratori di trasformazione dei prodotti agricoli e di gastronomia prodotti dalla stessa fattoria sociale, oltre che ad aule polifunzionali per momenti di apprendimento non formale e attività culturali legati al mondo dell’agricoltura sociale e sostenibile, anche l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità, di lavoratori svantaggiati, e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale; attività per l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità e la diffusione della conoscenza del territorio. Al piano rialzato ci sarà quindi un “ambiente polifunzionale”, evitando di creare suddivisioni per lasciare piena libertà di utilizzo sia per laboratori didattici, o per l’apprendimento non formale, che per piccoli eventi di divulgazione, di esposizione o di degustazione di prodotti dalla fattoria agricola. Sempre al piano rialzato sarà creato il “laboratorio culinario” con un deposito dedicato e tutte le attrezzature per la preparazione di cibi cotti e la panificazione con prodotti provenienti dalla produzione agricola della fattoria, e un “blocco servizi per gli ospiti e i partecipanti ai laboratori”, comprensivo di bagno per diversamente abili. Al piano seminterrato l’area è stata divisa invece in tre zone distinte: una zona dedicata ad un “laboratorio di trasformazione” per la produzione di passate di pomodoro, conserve, sottoli e sottaceti derivanti dall’attività agricola, con annesso deposito a servizio di tale produzione; una zona dedicata a “deposito-magazzino per attrezzature agricole” necessario alle attività agricole; e infine una terza zona con due blocchi servizi in cui sono previsti i “bagni con spogliatoi per i dipendenti”. Il progetto inoltre prevede la sistemazione delle aree esterne esistenti dedicate alle produzioni agricole funzionali alle attività laboratoriali di agricoltura non professionale e di gastronomia, a orti urbani e orti didattici. Si prevede anche la realizzazione di una piccola stalla per il ricovero di animali; una piccola area gioco per bambini per incentivare la frequenza delle famiglie alla ricerca di qualche ora di relax con i propri bambini. Non è escluso poi che si possano individuare ulteriori terreni a destinazione agricola nell’area del PRG del Comune da asservire alle attività agricole per ampliare la produzione della fattoria.

“Lo scopo primario di questo progetto è quello del reinserimento sociale e lavorativo di persone che vivono una situazione di svantaggio. Ed è un orgoglio per il nostro Comune pensare che un bene che era destinato probabilmente al male sia invece destinato nel futuro prossimo al bene della comunità” commenta il sindaco Michele Laricchia.

 

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