Si è concluso nin progetto tutto bitontino di “Libriamoci” con l’istituto Giordano. L’iniziativa generata nel 2023 con il patrocinio del Comune di Bitonto e la collaborazione della Biblioteca comunale come spin off del progetto “Girovagando”, «richiama nella denominazione – spiegano gli ideatori – il significato di “elevarsi” e quindi l’immagine di ragazzi alleggeriti della zavorra dell’ignoranza per il tramite dei libri, la cui lettura arricchisce le nostre conoscenze e ci rende più liberi».
Durante le escursioni tra scaffali e libri della biblioteca comunale i sedici studenti coinvolti nel progetto sono stati guidati dai volontari del Servizio civile.
Al termine delle attività, gli alunni hanno prodotto, con la supervisione della docente Federica Caccavo, un tour virtuale, contenente le attività svolte e giochi interattivi, visionabile in rete all’indirizzo https://framevr.io/libriamoci1.
Alla giornata conclusiva del progetto con la consegna degli attestati di partecipazione hanno presenziato il sindaco Francesco Paolo Ricci, l’assessora Silvia Altamura, l’assessore Christian Farella e il dirigente scolastico Francesco Lovascio.
«Promuoviamo con piacere progetti come questo, volti a incrementare il senso di appartenenza dei nostri studenti e delle nostre studentesse alla comunità -ha dichiarato il sindaco Ricci –. In sinergia con il mondo della scuola, e attraverso la lettura di libri, il confronto con gli esperti ed esperienze di inclusione sociale sul campo, puntiamo a creare un rapporto sempre più solido tra la popolazione giovanile e il territorio».
«La lettura – ha commentato l’assessore Farella – rappresenta per i ragazzi uno strumento per ampliare le proprie conoscenze, acquisire nuove consapevolezze, aumentare la propria sicurezza. Leggere produce comunità. È una porta che si apre alla conoscenza, alla bellezza, è una chiave per diventare cittadini del mondo”.
Per l’assessora Altamura il progetto dell’Istituto Tecnico Economico “Vitale Giordano” rappresenta un’eccellenza per il nostro territorio «perché, attraverso esperienze di potenziamento delle abilità trasversali, consente a ragazze e ragazzi di sviluppare capacità e competenze utili alla propria crescita psico-fisica e alla promozione dell’inclusione attiva. Un risultato importante, anche per il benessere delle famiglie. Queste buone prassi, pertanto, meritano di essere esportate in tutti i contesti socioculturali della città, perché contribuiscono a rendere la nostra comunità realmente inclusiva e accogliente».