La magia dell’erhu lungo 1500 anni

 

Una musica diversa. Che viene da lontano. Dalla Cina. È la musica dell’erhu, strumento tanto inconsueto per noi occidentali quanto affascinante. A suonarlo è Angelo Guarini, di Latiano. Il suo racconto ci porta indietro nel tempo, esattamente alla dinastia Qing (1644-1919), quando lo strumento si è diffuso. Angelo è un fiume in piena, ad un certo punto della sua vita, lui amante della musica (chitarra e violino) decide di sperimentare altro. Si appassiona così tanto che decide di studiare da autodidatta. Acquista l’erhu dalla Cina. Non è facile: ha bisogno dell’autorizzazione Cites perché lo strumento è fatto di pelle di pitone. Arriva, dopo sei mesi.

Una gioia. Da allora, ci racconta Angelo, non ha più smesso di suonare in giro per concerti:  “mi è sembrata un’ occasione da non farsi scappare”. L’erhu ha solo due corde, si appoggia alla gamba, suonandolo verticalmente, a differenza del violino che si poggia in spalla e ha l’archetto inglobato allo strumento. La cassa di risonanza è fatta di legno di sandalo rosso ed è ricoperta sul davanti di pelle di pitone. Angelo va oltre: indossa anche abiti particolari, per entrare nella parte, per rendere ancora più piacevole la musica. Tanto che è stato soprannominato il samurai.

 

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