Romanazzi: ‘Valenzano proiettata al futuro ‘

Prosegue l’appuntamento elettorale di Civitas in vista del ballottaggio di domenica e lunedì prossimi. Di seguito l’intervista al candidato sindaco Giampaolo Romanazzi 

Domanda – Nel primo turno delle Amministrative ha ottenuto un buon risultato. Cosa chiede al suo elettorato?

Risposta Prima di chiedere, vorrei ringraziare. Ringrazio le oltre 4000 persone che al primo turno hanno scelto di dare fiducia a me e al nostro programma.

Al mio elettorato chiedo di farsi portavoce della nostra idea di paese. La sfida del ballottaggio è il confronto fra due visioni di Valenzano. La nostra è proiettata al futuro: abbiamo a disposizione per la prima volta delle risorse progettuali, finanziarie e umane per cambiare il volto di Valenzano.

Parliamo degli oltre 10 milioni di euro del PNRR, dei progetti già pronti per, ad esempio, riqualificare il centro storico, riconnettere le periferie, far rifiorire il verde e dare un nuovo volto allo stadio comunale. Parlo soprattutto del bisogno di dare a Valenzano un’amministrazione solida e coesa, il cui operato possa essere giudicato dopo 5 anni. Una politica immatura e litigiosa è la causa del ritardo che Valenzano registra rispetto ai paesi vicini. A Valenzano chiedo di sostenere con forza l’idea di un paese finalmente maturo. Possiamo vincere insieme.

D – Secondo lei cosa è mancato nella sua campagna elettorale?

R– Abbiamo basato la nostra campagna elettorale su temi e programma, anche quando gli avversari hanno giocato la carta degli attacchi personali. Avrei voluto più tempo e più spazio per approfondire i progetti in cantiere, quegli interventi su cui abbiamo già ottenuto i finanziamenti e che conto di poter riprendere per dar loro seguito.

Avrei voluto tempo anche per spiegare alle persone il duro lavoro che c’è dietro ciascun intervento. Su questo mi impegno in futuro a comunicare meglio ogni passaggio, affinché tutta la cittadinanza si senta coinvolta e sia legittimamente aggiornata su quello che si sta facendo per migliorare la vita del paese, soprattutto nei passaggi amministrativi: lenti, invisibili ma necessari.

Poi c’è un tema per me molto caro, la partecipazione. Ecco, se dovessi pensare a qualcosa che forse è mancata nella mia campagna elettorale è un invito forte alla partecipazione al voto, al di là della preferenza. È indice dello stato di salute di una comunità.

Spero di poter contribuire nei prossimi 5 anni al riavvicinamento della cittadinanza alla vita pubblica del paese.

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