Amministrative nel Barese, la ‘conta’ dei voti tra vittorie e delusioni

I fuoriclasse sono Angelo Annese e Giuseppe Nitti. Se guardiamo la tornata elettorale di domenica 14 e lunedì 15 che ha coinvolto nove comuni della Terra di Bari, Acquaviva delle Fonti, Altamura, Casamassima, Mola di Bari, Monopoli, Noci, Poggiorsini, Toritto e Valenzano, come a una competizione sportiva, i sindaci uscenti di Monopoli e Casamassima sono stati confermati con straordinarie performance. Non pochi i centri in cui la competizione è finita in una sostanziale parità, tanto da comportare un secondo tempo, in programma domenica 28 e lunedì 29, quando si “giocherà lo spareggio”, tanto per restare al gergo sportivo. Al ballottaggio andranno Acquaviva, Altamura, Mola, Noci e Valenzano.

D’altro canto, le regole elettorali non prevedono il doppio turno per i comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti. Pertanto, a Toritto e Poggiorsini i cittadini hanno avuto subito il sindaco: Dino Rotunno nella città delle mandorle, Pietro Picerno nel paesello degli Orsini.

Torniamo alle straordinarie vittorie a Monopoli e Casamassima, dove sono stati premiati i primi cittadini uscenti. Per Angelo Annese, a dire il vero, c’era solo da registrare lo score finale: il 40enne imprenditore monopolitano ha raccolto poco meno di 20mila voti (gli abitanti sono quasi 48mila), pari al 70,53% dei voti validi. Un plebiscito. Solo un posto in Consiglio comunale per Angelo Papio (19,54%), Movimento 5 stelle e liste civiche, e per Pietro Brescia (7%), a capo di un’unica lista civica. Magra per il dem Paolo Comes (2,93%) a cui è stata preclusa via Garibaldi, sede del palazzo municipale. Sonoramente bocciata la scelta del Pd di correre da solo. Cinque anni fa Annese conquistò la fascia tricolore con il 55,9% battendo nettamente Nuccio Contento (centrosinistra, con il PD).

Casamassima si è trovata nella stramba situazione di due sole liste concorrenti, un po’ come accaduto a Triggiano nella competizione che ha visto la conferma di Antonio Donatelli. La pediatra Nica Ferri, pur sostenuta, oltre che da due liste civiche, dalla santa alleanza tra PD e M5S, non ha potuto arginare l’onda anomala. Centrodestra assente non giustificato. Cinque anni fa Agostino Mirizio si vide infliggere una sonora sconfitta (62,6 a 37,4) dall’allora 31enne avvocato casamassimese, portato tuttavia al ballottaggio. Stavolta è stato 76,51% contro il 23,49 della Ferri.

La più grande città non capoluogo della Puglia, Altamura, dopo la sconfortante conclusione dell’amministrazione guidato da Rosa Melodia non è riuscita ad esprimere l’erede al primo colpo. Al paso doble andranno il preside Antonio Petronella (46,46% per il candidato collocato a centro secondo una lettura approssimativa, comunque appoggiato dal PD, grande assente all’ombra delle Mura Megalitiche) e Gianni Moramarco (42,59% per l’avvocato esponente di centrodestra). Bocciato il pentastellato Michele Loporcaro (7,66%).

Sfida al calor bianco anche a Acquaviva e Valenzano. Il delfino di Davide Carlucci (il giornalista di centrosinistra reduce da due mandati da sindaco), Francesca Pietroforte, dopo un serrato testa a testa con Marco Lenoci, lo ha sorpassato per una manciata di voti ma non è riuscita a sfondare la fatidica quota 50, da cui è molto lontana: 38,06 contro 37,09. Lenoci è avvocato ed ha schierato una lista con il marchio Forza italia, la Pietroforte, presidente del Consiglio comunale, è assessore alla Città Metropolitana ed è stata sostenuta dal PD. Allo spareggio potrebbe giocare un ruolo importante Franco Pistilli (centrodestra: più d’uno pensa all’apparentamento se non addirittura ad un ticket con Lenoci). Insomma, la corsa a palazzo De Mari sarà ricca di emozioni e colpi di scena.

Valenzano cerca la normalità perduta. Dopo l’inchiesta Domino che ha portato al commissariamento, il giovane sindaco Giampaolo Romanazzi s’è ricandidato, sfiorando il successo al primo turno (46,08%), staccando di 8 punti la preside del Cartesio Maria Morisco, una delle madri de Il libro possibile. Destra spaccata, con Fratelli d’Italia che ha appoggiato non la Morisco ma Tonio De Nicolò, terzo incomodo, che ha chiuso con il 14,47%.

Infine, Noci. Dove c’era da scegliere il successore di Domenico Nisi. Nettamente avanti Francesco Intini (42,81%), con oltre cinquemila suffragi. Fortunato Mezzapesa ha raccolto il 23,42%: lotta intestina al centrosinistra per ereditare lo scettro di Nisi (PD), anche perché Paolo Conforti (16,93%) e soprattutto Anna Martellotta (fra gli altri, l’intero schieramento berlusconiano, meloniano e salviniano), la grande delusione nocese (16,84%).

Delusione in casa Colonna per la mancata conferma a sindaco di Mola. Giuseppe Colonna (centrosinistra, con lista del PD) comunque è andato a tre passi dalla metà più uno dei voti. A quota 29 Francesco Brunetti (centrodestra, con Fratelli d’Italia) che pare avere poche chance per il secondo turno. Grillini solo quarti: 9% di schede per Michele Daniele.

Vito Prigigallo

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