Maggioranza solida al Comune, ma due consiglieri sfiduciano l’assessore.

MODUGNO – Partiamo da un dato ufficiale: nelle ultime settimane si è dimessa l’assessore ai Servizi Sociali Tania Di Lella, la delega è nelle mani del sindaco insieme a Personale e Urbanistica. Sullo sfondo la decisione, non del tutto a sorpresa, dei consiglieri Chessa e Scelsi di formare un nuovo gruppo politico. Il sindaco ribadisce più volte, in diverse occasioni, soprattutto in Consiglio Comunale che non c’è alcuna crisi di maggioranza. Riavvolgiamo il nastro, però. Nella penultima seduta di Consiglio Comunale, arriva  la dichiarazione dei due consiglieri comunali Antonello Chessa e Vincenzo Scelsi, entrambi espressione della prima lista della maggioranza, Direzione Futuro (1662 preferenze nella tornata elettorale di due anni fa).  Chessa e Scelsi, 232 voti il primo e 211 il secondo, in una lunga lettera, sottolineano la necessità di non appoggiare più la lista e di formarne una nuova ‘Modugno solidale’. Alla base della decisione: “Avvertiamo un generale difetto di comunicazione con l’esecutivo e in particolare con l’Assessora alle Finanze. Con lei non manchiamo di relazionarci, peccato però che quest’ultima contribuisce ad approvare ogni provvedimento collegiale della giunta, senza un minimo di condivisione con la sua parte politica. Nel merito, ci limitiamo a ricordare molteplici problematiche concernenti la riscossione dei tributi, peraltro esistenti da anni: tutti, o quasi, ne sono a conoscenza, ma tra i pochi a non esserlo sembrerebbe annoverarsi proprio il nostro assessore. Circa le dinamiche interne al nostro gruppo consigliare esistono vedute divergenti, sicuramente sul metodo da utilizzare per raggiungere gli obiettivi del programma elettorale in cui crediamo e che abbiamo il dovere di attuare. Non si comprende il motivo che spinge, un membro del gruppo consigliare, a voler tutelare le polemiche strumentali di un gruppetto di ultimi “appassionati di politica” mettendosi di proposito in minoranza; un quesito ci viene spontaneo: quand’è stata l’ultima volta che questi appassionati hanno portato all’attenzione del gruppo consigliare e del sindaco le loro proposte per migliorare la città di Modugno o ci hanno coinvolti su tematiche generali o programmatiche? Non ce lo ricordiamo per il semplice fatto che, probabilmente, non è mai accaduto! Non è quindi possibile che la lista di cui abbiamo fatto parte, priva di alcuna forma di struttura, in alcune delle sue componenti e con l’avvallo della minoranza del gruppo consigliare incida in modo strumentale nelle decisioni che il gruppo stesso assume in Consiglio Comunale”. Dura la replica del capogruppo in Consiglio Betty Capacchione (prima dei non eletti con 149 preferenze, adesso in Consiglio dopo le dimmissioni di Stea a giugno scorso) che denuncia un clima di forte disagio e pressioni sottolineando “tempistiche sbagliate”.  Capacchione spiega: “Risulta difficile comprendere come sia possibile che, la minoranza del gruppo, o meglio “un gruppetto di ultimi appassionati di politica abbia fatto sì che la maggioranza sia uscita dallo stesso – forse le parti erano invertite?  Probabilmente, i due consiglieri, mossi, esclusivamente, dalla propria – e solo la loro – convinzione di sedere in posizione privilegiata – ma, unicamente grazie ai voti di lista – hanno preferito sottrarsi al confronto democratico, travisando la declinazione di “vincolo di mandato”, che di certo non impone alcun vincolo giuridico nei confronti della lista ma, che li ha condotti all’elezione”.

Giuseppe Russo

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