Paradise Bar ha riaperto

Due mesi di chiusura forzata per rimettere a posto i costi di una crisi energetica

che rischia di distruggere famiglie e comunità

CAPURSO – Il Natale è ormai arrivato e si sperava che le festività di questo 2022 fossero decisamente più “leggere” di quelle trascorse negli ultimi anni. Purtroppo, invece, tante grandi incertezze influenzeranno ancora questi giorni che, nel cuore di molti, sono identificati come il periodo più bello dell’anno. Il nuovo nemico apparso all’orizzonte questa volta è la crisi energetica che insidia una larga platea di famiglie, attività e soggetti a rischio. Non solo i consumatori, ma anche i negozi di tutti Italia stanno modificando le loro abitudini, a causa del caro bollette. Molti stanno ragionando su come e quanto cambiare la propria tabella degli orari di apertura e chiusura, l’accensione delle insegne luminose e tanto altro, nella speranza di risparmiare qualcosa. I rincari stanno schiacciando il commercio e costringono anche a giorni di chiusura forzata, per evitare di abbassare definitivamente le serrande. Non solo i negozi, i bar e i ristoranti delle grandi città vivono il peso della crisi energetica, dove peraltro il prezzo degli affitti è aumentato, ma anche le attività commerciali dei piccoli centri sono ormai in ginocchio e Capurso non fa difetto. Il rischio di stagnazione dell’economia è sempre più presente. Pertanto, abbiamo deciso di entrare nel cuore di una delle storie che più ha colpito l’opinione pubblica e fatto riflettere sul periodo di crisi che si sta vivendo. Katia, discreta e riservata insieme al suo compagno di viaggio, il marito Franco ci hanno accolto nella loro attività e raccontato come stanno affrontando questa fase della loro vita professionale. Il loro “Paradise Bar”, storica attività commerciale di Capurso, è stato chiuso per qualche mese. Il 6 ottobre i loro avventori abituali, trovarono la serranda abbassata e un cartello che annunciava la temporanea chiusura. Con un post, su un noto social, condivisero la loro decisione con tanto di scuse, causa “il notevole rincaro delle bollette dell’energia”. Quel breve messaggio riassumeva e celava al contempo tutti i dettagli del disagio, di chi si era visto modificare un contratto energetico in maniera unilaterale, mettendo in crisi una storia di intensa laboriosità che dura da più di sedici anni. Nel racconto emozionato di Katia si evince, però, una chiara volontà “non aver mai pensato di porre fine alla loro attività”, considerandola una parte irrinunciabile nella loro vita. Confessano di essere rimasti anche molto sorpresi dal clamore creato dai media, pur non avendo rilasciato dichiarazione alcuna a nessuna testata giornalistica, prima di noi. Hanno sentito la solidarietà di una comunità attraverso i tanti attestati di stima e vicinanza, con qualche eccezione, giunta dal solito leone da tastiera, ignaro dei fatti e pronto alla vacua critica. Come accade spesso in questi casi, poi, si sono diffuse notizie inesistenti. “Stanno smantellando il locale”, oppure “l’attività sarà solo stagionale”, forse in onore del loro eccellente gelato artigianale, che spopola in estate tra clienti di ogni età. Seduti in quel caffè, a quei tavoli che torneranno a essere occupati dai loro clienti, Katia e Franco esprimono un timore, “il giudizio della gente, per una scelta obbligata, non dettata dalla loro diretta volontà”. Questi due mesi sono stati una parentesi, difficile, che ha destabilizzato la loro e la nostra mente dopo il lungo periodo del covid, che aveva inferto già un duro colpo all’economia di tante aziende e alle vite di tutti noi, ma ora come promesso “si riparte, dopo aver trovato un gestore più conveniente e meno cinico per l’erogazione dell’energia”. Dal primo dicembre il Paradise Bar è tornato alla comunità, anche se nel racconto emerge una grande cautela derivante dalla consapevolezza di vivere ancora tempi difficili, ma la fiducia si fa strada considerando che il periodo natalizio potrebbe risultare proficuo per i negozi di prossimità. Loro stessi auspicano “che tutte le attività in questo periodo riprendano vigore”.

Mario Pepe – Giuseppe Russo

 

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